Denis Abazi
"Alla ricerca della stanza felice"
Installazione totale site-specific
Acrilico, teli di plastica e fili di ferro
200x1650x600 cm
Forte di San Briccio, Verona, 2020
“Alla ricerca della stanza felice” è un’installazione totale, un labirinto in plastica nato, vissuto e tramontato nel Forte di San Briccio a Verona, Italia.
Nel Novembre del 2020, l’anno della pandemia, della quarantena e della pausa, ho passato molto tempo nella mia città Natale e nella “mia” camera dove, nel silenzio, le mie paure e storie mi portavano nel futuro e nel passato, mai nel presente.
In un momento di calma, mi sono allontanata dallo spazio casalingo ormai emotivamente saturo e mi sono rifugiata in un luogo a me caro dove poter ricominciare, appunto nel Forte di San Briccio: un castello situato sui colli veronesi, circondato da natura. E proprio su questo colle vissuto per un mese in una tenda poco fuori dal perimetro
Nella stanza 125 del Forte ha preso forma “Alla ricerca della stanza felice” un percorso sensoriale cresciuto con me. Nel labirinto dalle pareti di plastica, dipingevo all’infinito tutto ciò che vedevo o vivevo per iniziare a riconnettermi al presente: il mio corpo e le mie emozioni. Le membra e carni che dipingevo erano grandi, enormi. Quasi irriconoscibili. Come le mie emozioni. I segni in acrilico nero non erano nè oggettivi nè meditati.
A seguito di un’azione così veloce, rapida e poco pensata, le pennellate di colore, una volta seccate, non aderivano al supporto in plastica e si staccavano. Quindi questi strati di acrilico venivano staccati dai teli e a utilizzarli per costruire nuove figure più vicine all’oggettività.
Il medium pittorico, anche se da pennellata era diventata scultura, tratteneva il ricordo dell’azione emotiva. Parallelamente alla crescente consapevolezza della carica effimera dei materiali ed emozioni, cresceva sempre di più l’azione meditata. In questa fase non c’è fretta. Non c’è giudizio. Tutto ha senso di esistere: l’errore, l’imprevisto, l’insegnamento.
Al di fuori del claustrofobico labirinto, le macchie di acrilico diventavano corpi danzanti, consapevoli, pensati, oggettivi. Io non sono solo emozione. Io posso essere presente, consapevole.
Questa installazione ha vissuto per solo un mese, infatti dopo appena 3 settimane, è stata smantellata. La plastica che prima era ciò che costituiva le pareti del labirinto, continuava a modificarsi, a trasformarsi. Il labirinto ha cessato di esistere, ma l'idea di trasformazione e memoria ha continuato a fluire.
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In rosso la stanza 125, dove ha preso vita l'installazione totale "Alla ricerca della stanza felice"
Pianta e prospetti della stanza 125 con progetto "Alla ricerca della stanza felice"
Metodologie del processo:
Acrylic on canvas
If only we could meet again
2'52'' clay and natural elements
2019, Verona, Italy
5'10''
Novembre 2020, Italia