“Violazione radicale del sacro” e’ un’installazione site-specific nata a Barcellona, precisamente nella piazza San Felip Neri ubicata nel quartiere gotico spagnolo. Storicamente, la capitale catalana è stata palcoscenico di guerre, battaglie e resistenze. Ho scelto di intervenire precisamente su questo spazio, poichè riporta cicatrici di un passato indelebile: solchi profondi di cannonate sulla facciata della chiesa, segni di una cultura che ha combattuto, sofferto, vissuto. Un luogo sacro, intrinso di memoria, passato e presente.

Il lavoro consiste in due porte, previamente riciclate per le strade di Barcellona, poste sull’uscita di carrer San Felip Neri, la via che conduce all’omonima piazza. Esse si ergono nel mezzo del vicolo bloccando parzialmente il passaggio. Una porta chiusa che non riesce ad adempire alla sua funzione di “protezione”, diventa un anonimo pezzo di legno. Un urlo sordo. Una richiesta d’aiuto ignorata.

Un “no” inascoltato.

La piazza come metafora del mio corpo violato.

L’installazione, ora disfatta, è durata 40 minuti. “Violazione radicale del sacro” ha suscitato nelle persone varie reazioni: chi temeva di attraversare le porte e preferiva aspettare o prendere un altro vicolo, chi chiedeva permesso e alla fine passava con timidezza e chi invece attraversava le porte senza porsi il minimo dubbio.